È sempre difficile iniziare a parlare di una persona con la quale ci si trova in sintonia fin da subito, e con Clorinda Sgromo è stato esattamente così. Dal momento in cui ci ha aperto la porta di camera sua, abbiamo percepito la “cuteness” (come dice lei) che la caratterizza in ogni suo aspetto: lo stile di Clorinda, che lavora come Digital PR Strategist per un brand di fashion, è caratterizzato da top (anche fatti a mano da lei), tanti bucket hat (come Gino il Cappellino), abiti possibilmente bianchi e borse minimal.
Tra l’importanza di scegliere consapevolmente brand che parlano di valori e le prospettive di un futuro per la moda che parla di accessibilità ed inclusione, l’In Da Closet di Clorinda punta tutto su versatilità e semplicità. Senza via di mezzo e con la speranza che le cose belle siano sempre dietro l’angolo.
Crescendo, com’era il tuo stile/armadio? E come è cambiato negli anni?
È sempre divertente ripensare al proprio stile e a come cambia al cambiare della nostra vita. Ci sembra quasi di essere persone diverse. Quando ero una studentessa universitaria, mi vestivo con blazer e camicette per le lezioni, mi piaceva essere formale e ordinata. Ora mi piace di più lo stile street-wear e oversize. Da piccolina, le mie idole erano le gemelle Olsen, ça va sans dire.
Come descriveresti il tuo rapporto con la moda?
Per me, la moda è un modo di comunicare chi siamo, o meglio chi vogliamo essere. Secondo me, la scelta dei capi che indossiamo dice moltissimo di noi; che lo vogliamo o no, svela almeno un paio d’aspetti sulla nostra personalità.
“Per me, la moda è un modo di comunicare chi siamo, o meglio chi vogliamo essere”.
Quali sono i capi/accessori che meglio rappresentano il tuo stile?
Bag mini e fatte a mano, t-shirt dal taglio maschile, abitini estivi con le maniche a sbuffo.
Qual è il tuo look da tutti i giorni?
Zero vie di mezzo: passo da abitino di cotone con le rogue + bucket hat con stampa a fiori (in questo periodo), a felpa rubata dal guardaroba maschile, jeans stretch e combat boots (in inverno).
Quali sono i tre must-have nel tuo guardaroba?
In questi giorni: camicia oversize, crop top e bikers. E le giacche in denim, rivisitate con spillette, patch o disegni fatti da me.
“Zero vie di mezzo”.
Hai mai avuto un epic-fail fashion o legato al tuo guardaroba?
Assolutamente. Per un matrimonio di cui ero la testimone, avevo acquistato un abito in raso con la scollatura in retina trasparente fin sopra al seno. L’effetto era stupendo quando l’ho provato in camerino. Peccato però che il giorno fatidico, mi accorgo che causa sessione estiva, ero molto dimagrita e la scollatura trasparente finiva… sotto il seno, non sopra. Non avevo preso un back-up e sono finita per indossare il mio abito per la festa dei miei 18 anni. Spoiler: very micro black dress, non adatto ad un matrimonio di giorno.
Qual è il capo o accessorio che meriterebbe un guardaroba tutto suo?
Le mie giacche in denim. Ne ho tante, ma sono tutte stilizzate con un tocco personale. E i miei cappelli, mi piacciono di tutti i tipi, soprattutto quelli un po’ crazy.
Qual è il capo di cui dovresti sbarazzarti, ma non ci riesci?
Un vestito con taglio ad A, che purtroppo non mi sta più, ma che mi ricorda un periodo felice.
Se potessi indossare un solo brand da adesso in poi, quale sceglieresti e perché?
I brand che più mi piacciono sono quelli che parlano di valori, che si impegnano per cambiare le cose e riescono a trasmettere una visione. Il mio shopping da un po’ di tempo è diventato più consapevole; dietro ogni mia scelta d’acquisto c’è sempre un perché. Cerco di premiare realtà che mi trasmettono qualcosa di bello. Mi piace acquistare da brand che hanno un sogno, piccolo o grande che sia, mi piace pensare che con un loro capo sono parte anch’io di quella stessa filosofia.
“I brand che più mi piacciono sono quelli che parlano di valori”.
“Mi piace acquistare da brand che hanno un sogno, piccolo o grande che sia, mi piace pensare che con un loro capo sono parte anch’io di quella stessa filosofia“.
Hai un evento dell’ultimo minuto e non sei a casa: dove andresti per una sessione di shopping d’emergenza?
In questo caso, credo prenderei qualcosa in prestito nello showroom del brand per cui lavoro. Molte chicche sono riposte negli archivi e moltissime novità vengono esposte ogni giorno.
Nel tuo guardaroba, ne hai troppi di?
Crop top, probabilmente. Ma sono una delle mie cose preferite. Mi piace abbinarli sia con i jeans lunghi, magari dai tagli diversi o con i bikers o ancora le miniskirt.
Qual è la tua borsa “speciale”?
Per il mio compleanno due anni fa, mi son regalata un cestino di vimini rigido, fatto a mano che è la mia borsa preferita e la uso spessissimo a partire dalle prime belle giornate e per tutta l’estate. È molto particolare perchè ha proprio l’aspetto di un cestino porta vino e durante una vacanza in Grecia con i miei amici, un cameriere ha posato letteralmente la bottiglia di vino che avevamo ordinato dentro. Abbiamo riso tantissimo e abbiamo rinominato la mia borsa “il porta vino”.
Sneakers o tacchi?
Sneakers forever.
Il tuo accessorio must.
Tutti i gioiellini dalle linee pulite e semplici. Ho una serie di piercing sull’orecchio destro, e diverse collanine porta fortuna. I miei anelli, che porto sempre e che hanno un significato importante per me. Uno a forma di serpente è un regalo di battesimo.
“Tutti i gioiellini dalle linee pulite e semplici”.
Color block o nero?
Posso dire bianco? è il mio colore preferito.
Ogni quanto tempo riorganizzi il tuo guardaroba?
Veramente spessissimo. Ho un rail a vista in camera e mi piace organizzare i miei look a seconda del momento, invece di tenerli chiusi nell’armadio o piegati nei cassetti. Di solito i look su questo rail cambiano ogni settimana a seconda della stagione, degli impegni/appuntamenti o eventi a cui parteciperò o solo del mio mood del momento (a volte ti senti tomboy a volte super femminile, right?). Organizzare il mio spazio e i miei abiti mi piace molto, mi rilassa e mi ricorda cosa ho comprato e come potrei rivisitarlo, personalizzarlo. È un esercizio di creatività.
Il tuo guardaroba è un luogo sacro o lasci entrare anche altre persone (al di fuori di noi)?
Sono gelosa solo di alcuni pezzi speciali, ma che cederei a chi voglio bene. Il resto è preso in prestito da tutti: per primi i miei fratelli perché parte del mio armadio è prettamente maschile (felpe, t-shirt e capispalla). Anche le taglie sono molto varie, e passo da micro top che possono essere indossati dalle mie cuginette a taglie grandi perché mi piace l’effetto oversize, che di solito ruba mia madre che è più alta di me.
Cosa c’è in cima alla tua wish list fashion in questo momento?
Vorrei riuscire ad aggiudicarmi un pezzo delle collezioni di Sillabe. È un e-commerce vintage che recupera abiti unici, gli restituisce nuova vita curando qualche piccolo difetto, ricucendo qualche bottone…e così via. Penso sia un progetto molto bello.
Per cosa stai salvando dello spazio nel tuo armadio?
In realtà ho una regola severissima: non prendo mai nuove cose se non ho lo spazio necessario. In caso di nuovi acquisti, riguardo bene le mie cose e decido cosa dare via. Mi sono data questa regola altrimenti sarei una shopper troppo impulsiva.
Descrivi il tuo guardaroba in una parola.
Super chill
“Non prendo mai nuove cose se non ho lo spazio necessario”.
Un look (del cinema o delle serie TV) che ti ha lasciata senza parole.
Pretty Woman, ogni singolo look. E in generale, mi piacciono moltissimo i look scenografici di altre epoche, per esempio “Little Women” nella versione di Greta Gerwig, per me va riguardato anche solo per gli abiti di scena.
Il libro sul tuo comodino in questo momento.
Due: “David Copperfield” di Dickens e “Il libro delle case” di Andrea Bajani, candidato al Premio Strega.
Il superpotere del tuo armadio (quello che hai o che vorresti avere).
La sua versatilità.
Che cosa significa per te “sentirsi a tuo agio nella tua pelle”?
Significa conoscersi bene, cercare di migliorarsi senza stravolgere la propria natura. Essere pienamente se stessi.
In che modo ti prendi cura di te stessa?
Skincare first, una delle mie coccole preferite. Ma per un super regalo, prenoterei un paio di giorni alla scoperta di un posto che non conosco ancora.
Qual è l’ultima cosa che hai scoperto di te?
Che posso essere più forte di quello che a volte credo.
“Essere pienamente se stessi”.
Quale sarà secondo te il futuro della moda e della comunicazione?
Il mio legame con la moda nasce dal mio lavoro. Sono la Digital Specialist di un fashion brand e mi occupo di strategie di influencer marketing sui social media. Il futuro della moda sarà creare un ponte di dialogo sempre più aperto con il pubblico. Se prima si voleva la moda come un territorio esclusivo, inaccessibile per alcuni e assolutamente privato, oggi premia molto di più l’accessibilità e l’inclusione. Il futuro della comunicazione sarà riuscire a far entrare il pubblico nelle segrete stanze della moda, affascinandolo e intrattenendo non rinunciando a quel taglio di mistero e fascinazione.
“Il futuro della moda sarà creare un ponte di dialogo sempre più aperto con il pubblico”.
Qual è il progetto a cui hai lavorato che ti ha dato più soddisfazioni fino ad ora e perché?
Tantissimi. Ma sono sempre al lavoro su qualcosa di nuovo, quindi questa è la mia vera soddisfazione. La cosa che amo di più del mio lavoro è l’essere costantemente a stretto contatto con menti creative che si esprimono sperimentando, producendo immagini o contenuti. È davvero stimolante lavorare nel dietro le quinte, prendere parte alla nascita di un’idea creativa essere parte della sua realizzazione.
Cosa c’è nel tuo futuro?
Spero cose molto molto belle.
Photo & Video by Johnny Carrano.
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